LA CUCINA COME LUOGO DELL'OSPITALITA'

Gabriella e Massimo sono una coppia giovane e dinamica, vivono a Bisceglie in una zona residenziale poco distante dal centro e, a detta loro, non avrebbero potuto farsi accompagnare da guida migliore dell’architetto Nicola Moschetta nell’avventura della ristrutturazione della loro casa.
Parliamo di un appartamento di circa 100 mq, la casa di famiglia che la coppia ha ereditato. Al momento della decisione di iniziare i lavori, i ragazzi sentivano il legame con la casa forte e indissolubile, era in questo luogo che volevano vivere e costruire il proprio futuro giorno dopo giorno.
Purtroppo la distribuzione funzionale degli ambienti penalizzava il potenziale dell’appartamento e non rispondeva al loro gusto, per cui hanno deciso di optare per la soluzione proposta dall’architetto di sventrare tutta la casa e stravolgere completamente le funzioni; ciò ha permesso, finalmente, di godere della bellissima esposizione e di cucire sulla misura delle loro esigenze e necessità gli spazi che avrebbero vissuto.
Nella vecchia distribuzione la casa era praticamente ribaltata; tutta la zona giorno era buia e c’era molta luce nelle camere da letto, le camere generalmente meno utilizzate; la cucina era uno spazio chiuso, nettamente diviso dalla sala da pranzo, e la donna
viveva la casa in modo completamente diverso, quasi relegata in un suo ambiente, in un angolo isolato, lontano dalle attività del resto della famiglia; ora, dopo la ristrutturazione, è esattamente il contrario.
Si viene accolti in un piccolo ingresso, spazio di cui oggi tendiamo a fare a meno, ma che è uno luogo intimo, di cui continuiamo ad avere bisogno per l’accoglienza e il saluto; tramite l’ingresso veniamo introdotti nell’ampia zona giorno. Il più grande desiderio dei proprietari era quello di creare un’unica zona cucina e sala da pranzo, uno spazio in cui passare la maggior parte del tempo.
L’idea di entrare ed essere accolti in casa, di stare insieme mentre ognuno fa le sue cose, di sentire di avere una casa che rispecchia esattamente quella che erano le loro esigenze rende la coppia felice ogni giorno; ora il concetto di casa è tutto ribaltato e con esso viene ribaltata anche la mentalità e il ruolo della donna, la cultura del cibo, del mangiar sano, del vedere cosa si cucina, di ospitare per il piacere di cucinare. C’è un’interazione nuova, viva, tra chi cucina e chi vive l’ambiente; si sta insieme. Quando ci
sono ospiti, lo spazio viene interamente utilizzato per stare tutti insieme.
E, come spesso accade, il ruolo chiave in questo meccanismo lo gioca la cucina, che fa da padrona, e in questo appartamento lo fa con grande eleganza e discrezione.
L’intera cucina è disegnata dall’architetto che, affiancato dalle capacità di customizzare ogni dettaglio dell’azienda Lady Cucine, ha adeguato e messo a punto i sistemi e gli accessori necessari a garantire alla proprietaria tutto ciò di cui aveva bisogno. L’idea era quella di uno spazio aperto, di inserire la cucina in un ambiente più grande, ma era necessario, ed era nelle intenzioni del progettista, individuare uno spazio dedicato, una nicchia, un’alcova che la localizzasse; nasce, così, la scelta di inserire un colore per delimitare lo spazio, definire una funzione sapientemente celata; nasce un’ambiente nell’ambiente.
La cucina è composta da 5 colonne incassate che creano una quinta e quasi vanno a celare l’idea di cucina tradizionale; il frigo, i forni, gli elettrodomestici e le dispense sono volutamente nascosti proprio per dare un’eleganza all’ambiente e per annullare l’effetto “tecnico” legato alla zona cucina. Le colonne sono laccate bianco opaco con il dettaglio delle gole in rovere tinto moro e alcune ante presentano una particolarità: sono dotate di un meccanismo “ghost”, a scomparsa, che permette di collocarle nel fianco del mobile e di non intralciare l’apertura e la fruizione delle altre colonne; questo consente, inoltre, l’estrazione di un comodissimo piano di lavoro in acciaio, utile per il supporto alle operazioni di preparazione.
La penisola è composta da un piano cottura in vetro bianco abbinato alla cappa a scomparsa inserita in una nicchia e da un lavello a vasca unica in resina integrata sotto il top in precomposto quarzo bianco; lo schienale retrostante è alto, con il piano snack in legno rovere moro che, per esigenze pratiche, va a schermare con disinvoltura la zona di lavoro.
L’idea del progettista era quella di lavorare con colori chiari interrotti dal colore scuro del legno moro che viene poi riportato nella parete attrezzata del living. La zona tv, non è una classica parete attrezzata ma viene disegnata “al centimetro” per garantire alcuni spazi contenitivi necessari in una zona living e, allo stesso tempo, celare la presenza di un pilastro; l’architetto è riuscito a realizzare qualcosa su misura in linea con l’estetica della cucina con un gioco di fughe verticali che richiama le gole delle ante della cucina.
Inoltre, una mensola contenitiva sospesa in legno di rovere moro, che si incastra nel mobile verticale bianco laccato, la realizzazione di una sorta di alveare per la cantinetta, il tavolo da pranzo con base e sedie in massello di noce canaletto tinto wengè, i materiali, il carattere ed i colori delle tende che raccontano la smodata passione di Gabriella per i tessuti, il divano caratterizzato da linee morbide ed avvolgenti, da una cuscinatura extra-soft e dal design in grado di creare un ambiente elegante ed informale al tempo stesso e la carta da parati che abbraccia la parete frontale di ingresso e gira sul muro del tv, regalano la perfetta continuità tra i diversi ambienti del living.
Il resto della casa è in linea con l’estetica del living; il parquet chiaro in rovere sbiancato, leggermente decapato, attraversa tutta l’abitazione ed entra persino nel bagno padronale, dove grandi lastre in gres porcellanato effetto marmo di Calacatta posate a
tutta altezza e tagli di luce nel controsoffitto donano un’atmosfera elegantissima. La camera da letto è caratterizzata da un enorme armadio con ante a specchio, a scomparsa, appositamente incassato in una nicchia, e una cabina armadio utile a contenere la quantità di vestiti, scarpe, borse e accessori dei proprietari; anche nel disimpegno sono stati ricavati spazi contenitivi per rispondere alle esigenze dei committenti.
L’atmosfera della casa è nata dalla conoscenza e dal confronto tra l’architetto e i clienti e oggi risulta armoniosa, accogliente, decisa e briosa; una sintesi perfetta tra le personalità di Gabriella, Massimo e Nicola.

Arch. Marima De Pace

Foto: Pierangelo Laterza, www.pierangelolaterza.com

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