Questa volta siamo a casa di Stefania e Rocco, una coppia di giovani medici da qualche mese trasferitasi a Barletta, in un appartamento di circa 130 metri quadri, collocato in una zona semi centrale ben collegata con il cuore della città.
L’ architetto Michele Giannella si è occupato dell’intero progetto di ristrutturazione incontrando clienti appassionati, con delle precise esigenze funzionali, con cui ha, da subito, costruito l’intesa perfetta che ha portato al soddisfacente risultato finale.
L’appartamento è stato completamente demolito e ricostruito per far fronte alle richieste dei committenti che desideravano tre camere da letto, due bagni e un ripostiglio, mantenendo la grande metratura della zona giorno.
L’approccio del progettista è inusuale; proposta, approvata e superata la soluzione distributiva, evita di suggerire o imporre immediatamente le sue idee, soprattutto in campo estetico, per non pilotare o interferire con il sentimento della casa e con tutte quelle che saranno le sensazioni che i proprietari proveranno nel compiere delle scelte, che poi vivranno ogni giorno all’interno di questi spazi.
L’architetto ha il compito di capire subito le esigenze dei clienti e farle proprie, di incoraggiarli ad osare senza timore, cercando di valorizzare la loro storia, anche se molto recente, e tutto quello che si portano dietro anche in termini di oggetti ed esigenze, per darle continuità attraverso la loro casa.
L’appartamento è distribuito su due piani, uno completo e l’altro in via di definizione. La volontà dei clienti è molto chiara: il piano inferiore deve avere un carattere formale e allo stesso tempo accogliente mentre il piano superiore deve essere un’esplosione di colori, giochi di luce e arredi free standing. Ed è così che, al piano inferiore, nasce una grande zona giorno molto sobria, con un gioco di nicchie che incornicia il grande TV e una porta a filo muro che conduce nella zona notte dotata di disimpegno, bagno, due camere e camera matrimoniale con bagno dedicato e cabina armadio. Al piano superiore, invece, un floreale bagno dedicato agli ospiti anticipa il brio che avrà questo spazio dal controsoffitto segnato da linee di luci incassate e vista a 270° sulla città, e connette l’interno dell’abitazione con il giardino esterno.
Nella grande zona giorno, che accoglie l’ospite al suo arrivo, si affiancano lo spazio relax con grande divano e maxi televisore e la zona cucina pranzo; connesse e allo stesso tempo filtrate da una bellissima porta a scrigno leggera, trasparente e capace di dividere e unire allo stesso tempo. Questo diaframma etereo, che gioca sulle nervature in legno per instaurare un dialogo con gli elementi orizzontali e verticali dello spazio, esprime un gusto sofisticato e, mentre trasmette una sensazione di luminosità a tutti gli ambienti, diventa contemporaneamente modulo per tutti i pannelli che fanno da boiserie alla zona giorno e ai corridoi, alcuni fissi, altri che celano con discrezione armadi e spazi contenitivi.
Tutta la zona giorno ha preso forma a partire dalla cucina, e si è poi costruita attorno ad essa; il rovere seghettato affumicato della base dell’isola, con piano per la colazione, che si stacca dal parquet e si identifica come il luogo centrale dello spazio; il piede in cristallo che dialoga con il tavolo da pranzo; l’isola creata con un blocco spessorato color taupe da 15 cm in quarzo, con l’insolita presenza dei fuochi invece che del lavello, che garantisce l’ordine e la pulizia dello spazio che resta a vista degli ospiti; la parete di fondo, con pannellature di ante a libro a scomparsa, che nasconde un grande piano di lavoro con lavello; l’eleganza del tutto interrotta dal frigorifero free standing, come elemento che stacca, che crea una pausa compositiva; non per ultimo l’isola che è interamente contenitiva, dotata di tantissimi accessori interni, nonché di una cantinetta vini retro illuminata, fanno di questa cucina un fortissimo elemento di design che racconta il gusto dei clienti e la funzionalità degli arredi.
Grazie alla possibilità di poter vedere e toccare tanti modelli e materiali nello showroom di Barletta, i clienti hanno potuto dare forma ai loro sogni; in seguito, il lavoro dell’architetto in perfetta intesa con i progettisti di Lady Cucine, ha permesso di disegnare su misura l’intera cucina e di realizzare le volontà della coppia.
L’utilizzo del rovere affumicato anche nel bagno degli ospiti è una chiara volontà di creare una continuità all’interno della zona giorno; la scelta dei rivestimenti in tinta con i colori della casa, la giada e l’ardesia, la finitura talco dei sanitari, creano una connessione con tutto il resto. La camera da letto, invece, racconta della voglia di richiamare il mare per contestualizzare la casa rispetto all’esterno e di dare uno stacco rispetto al resto dell’appartamento; di creare un’isola di pace. La scelta di rivestire con carta da parati tutte le pareti della stanza, e anche le porte, rafforza la sensazione di sentirsi completamente immersi in questo mare, che culla e distende.
Oltre all’esaltazione della luce naturale che permea l’intera abitazione collocata al sesto piano e con due meravigliosi affacci, un’attenzione particolare è stata dedicata anche allo studio della luce artificiale all’interno della casa.
La casa è come una città che ha i suoi percorsi, naturalmente ridimensionati, e la luce ne segna i tratti: i momenti di festa, i momenti di concentrazione e quelli di relax. Ad esempio, la scelta di posizionare i faretti in direzione delle maniglie, indica e sottolinea l’ingresso della stanza, l’esatto punto di accesso, e la gradualità della luce che può essere aumentata ed attenuata, garantita dall’utilizzo dei dimmer, permette di poter vivere la casa gradualmente, a seconda degli stati d’animo.
E’ bello pensare che quando si è in casa, ogni momento vissuto abbia la propria luce.
La sensazione che si prova all’interno di questa abitazione è legata all’idea di sviluppo, di evoluzione, della coppia, della famiglia e degli spazi; la casa è il luogo della crescita, dove nulla può essere e deve essere finito, dove si può aggiungere, dove si possono valorizzare gli oggetti che si possiedono, che vengono dal proprio passato, dalla propria storia familiare e, allo stesso tempo, è il luogo non ancora finito, dove ci sono spazi da riempire, dove si può continuare a costruire, la propria famiglia e i propri sogni.
Arch. Marima De Pace
Foto: Pierangelo Laterza, www.pierangelolaterza.com