UN'OASI DI RIPOSO ED OSPITALITA'

A Barletta, in una zona semicentrale e residenziale ai margini di un quartiere medievale, non molto distante dal centro, c’è un’oasi privata di riposo ed ospitalità: la casa di una bella famiglia originaria della città.
Il progetto, curato dall’architetto Domenico Catania, è il risultato di un lungo dialogo con i clienti; un dialogo che parte dall’ascolto delle loro esigenze e si sviluppa accarezzando i loro desideri. In questo caso, una delle necessità della famiglia era quella di avere un appartamento, in particolare la zona dedicata al riposo, molto schermata dai rumori provenienti dall’esterno e dall’interno dell’edificio in cui è collocato. E uno dei desideri era quello di avere una casa votata all’accoglienza e all’ospitalità di parenti ed amici.
In sintesi, una necessità e un desiderio che sembrano non sposarsi in nessun modo, ma che in questa casa trovano la loro migliore espressione delle capacità del progettista e della metodologia di approccio al progetto.
Ascoltate necessità e desideri dei committenti, il processo creativo ha l’arduo compito di sintetizzare tutto ciò inserendolo in quello che la realtà impone, compreso i propri vincoli. Una delle necessità, e allo stesso tempo dei vincoli di questa famiglia, è intrinseca nella loro storia, legata al lavoro che fanno, che costringe i proprietari a fruire della camera da letto e dell’intera zona notte nelle ore diurne; di qui l’idea di tentare di tenere separate le due aree dell’appartamento. La scelta di acquistare i due vani attici dello stabile, collegati poi tra loro da uno strettissimo corridoio alle spalle del vano scala, si è rivelata la scelta più giusta; in questo modo la zona giorno, votata all’accoglienza, è grande, luminosa, aperta e ospitale, ed è indipendente dalla zona notte, diversamente isolata e raccolta; le necessità dei clienti sono così soddisfatte.
Il muro di chiusura perimetrale che dà sul terrazzo, è stato sostituito da un’immensa vetrata, dotata di vetro bicamera capace di garantire il giusto comfort acustico e termico, che lavora in sinergia con l’esterno grazie alla termo struttura di copertura, a lamelle mobili, che permette di graduare l’ingresso dei raggi solari e avere la giusta quantità di ombra e sole per raffrescare e riscaldare l’interno.
Il prolungamento della vetrata interagisce con una parte della zona notte per godere il più possibile del terrazzo, e la barriera di verde con siepi miste sempreverdi, con essenze che fioriscono in diverse stagioni, non solo fa da schermatura visiva rispetto agli edifici di fronte ma arreda, diventa protagonista anche all’interno.
Il senso di ospitalità e generosità di questa casa, ruota attorno alla cucina; l’inserimento dell’elemento centrale isola/tavolo rappresenta l’intenzione dei committenti di rendere questo spazio il più conviviale possibile; avevano il desiderio di avere un grande e comodo piano di lavoro ma anche di avere il tavolo per pranzare in cucina. Il piano affiancato al blocco cucina, dotato di un meccanismo “up&down” che permette di regolarne l’altezza, riesce ad esaudire questo desiderio, proprio per condividere sia la fase della preparazione (piano lavoro) e poi il pranzo o la colazione (tavolo).
Il progetto cucina nasce da un’idea semplice. Realizzata a tutta altezza, interamente laccata bianco opaco con un passpartout in essenza noce canaletto che gira intorno e diventa cantinetta, con top in quarzo Stone italiana Taupe Grain lavorato con bordo a 45 gradi e vasca integrata in resina perfettamente abbinata, con colonne dotate di tutti gli accessori, presenta, inoltre, la particolarità di un altro piano da lavoro, estraibile, nascosto nel blocco verticale dotato di anta a libro che permette di fruire del piano a 180 gradi.
I cromatismi proposti dall’architetto sono subito piaciuti ai clienti e l’azienda Lady Cucine ha saputo soddisfare ogni richiesta. Il legno scelto si inserisce e dialoga con tutti i colori dell’ abitazione e il bianco riposa, assorbe; infine il corten, trattato in modo naturale con la cera d’api, cinge il camino bifacciale che mette in collegamento la zona cucina con la zona pranzo, e viene richiamato anche nel fondale delle nicchie, che si staccano e assumono un carattere più forte. Viene così garantita una connessione cromatica tra fondale, zona lavaggio, top cucina, camino e nicchie e ci si sente ospitati all’interno di un unico, caldo ed accogliente spazio.
L’architetto cerca sempre di disegnare e realizzare su misura ogni arredo, con maestranze locali, e aziende come Lady Cucine riescono a supportare benissimo un modus operandi del genere. La forza di Lady Cucine è che pone una cura e un’attenzione ai dettagli come una falegnameria, ma con le garanzie di un’azienda.
Un corridoio in gran parte vetrato conduce alla zona notte; la boiserie nasconde tutti gli accessi e tutti gli armadi delle camere che appaiono, in questo modo, libere ed essenziali; allo stesso tempo, il corridoio, invece che essere una sola zona di passaggio, diventa così una zona di sosta, dove ci si spoglia e ci si veste. L’elemento di design della boiserie, disegnato dagli architetti Giuseppe Scarpa e Roberta Ieva, è un prodotto presentato ad un concorso regionale di design ed esposto al Salone del Mobile di Milano. Il disegno è stato realizzato utilizzando le mappe di cinque spazi urbani rappresentativi della città di Barletta e il modulo quadrato nasce dalla forma delle graniglie utilizzate come pavimentazioni, configurando così una texture che riconnette l’edificio e l’appartamento al territorio, all’ intera città.
Anche il bagno della zona notte è molto legato al territorio in cui è inserito; per rivestirlo è stata usata una pietra naturale (biancone di Trani) che dà ampiezza allo spazio. Il bagno degli ospiti, invece, ha un taglio molto essenziale, contemporaneo; è interamente rivestito di resina, sia sulle pareti che sul pavimento. In camera da letto è stata usata una particolare pittura decorativa, opaca, molto tessile e morbida al tatto proprio per creare un’atmosfera rilassata all’interno della stanza.
L’architetto ha una forma mentis molto organica, utilizza materiali naturali e colori che somigliano alla terra, ai legni; riesce a definire bene gli spazi garantendo ad ognuno la propria autonomia funzionale creando, contemporaneamente, delle forti interconnessioni tra le persone; del resto, rappresenta al meglio quello che una famiglia dovrebbe fare, in casa e nel mondo.

Arch. Marima De Pace

Foto: Pierangelo Laterza, www.pierangelolaterza.com

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